"El Pepe - Una Vida Suprema"

El Pepe - Una Vida Suprema

Proponiamo un incontro cinematografico sulla storia dei Tupamaros — Movimento di Liberazione Nazionale e sulle lotte uruguayane, attraverso il dialogo con il "Comitato Carlos Fonseca" e la Comunità Latina a Roma. Confronto aperto tra le persone partecipanti e proiezione del film-documentario di Emir Kusturica (del 2018) sulla vita di José "Pepe" Mujica durante gli anni (2010—2015) della sua presidenza dell'Uruguay. Inoltre verranno proiettati documenti video inediti custoditi nell'"Archivio Storico dei Movimenti"— https://www.armoroma.org/.

Ci ritroviamo insieme per ripercorrere non solo una storia o l'organizzazione di una guerriglia urbana da parte di un manipolo di "utopici rivoluzionari" che hanno cambiato il loro paese... Ci ritroviamo insieme per non smettere di lottare e per comprendere in modo più profondo cosa hanno rappresentato i MLN—Tupamaros nella "liberación nacional" di un territorio dell'America Latina molto peculiare. Territorio circondato da due giganti come Argentina e Brasile ma non per questo laboratorio di esperienze politiche marginali.

Dalla lotta armata organizzata, subendo una violenta repressione, fino all'ingresso nella politica parlamentare e alla conquista del potere governativo.

Il nome del Movimento Tupamaros deriva dalla figura di Túpac Amaru II, soprannome di battaglia assunto dal condottiero José Gabriel Condorcanqui, che nel 1780 guidò la rivolta indígena contro i coloni spagnoli nei territori del Perú.

Nel 1961 Raúl Sendic, attivista del partito socialista uruguayano, coordina nel nord del paese una prima forma di lotta e di aggregazione sindacale a favore dei cañeros, lavoratori e lavoratrici della canna da zucchero che vivevano in costanti condizioni di sfruttamento. Il Movimento vero e proprio (di ispirazione marxista, costituitosi e consolidatosi nel corso dei primi anni '60) è stato estremamente attivo nei due decenni successivi - con azioni di guerriglia urbana concentrate specialmente nella città di Montevideo. Ha vissuto l'apice della sua resistenza nel 1973, anno del Colpo di Stato (avvenuto pochi mesi prima del Golpe operato in Cile). Si parla di "auto-golpe" in Uruguay in quanto il presidente in carica chiuse volontariamente il parlamento affidando il potere a una giunta militare proprio con il fine dichiarato di contrastare l'avanzata dei Tupamaros. La instauratasi dittatura civile-militare durò sino al 1985.

In questi anni la maggior parte delle figure di punta del Movimento continuarono ad essere perseguitate ed incarcerate (il film La noche de 12 años del 2018 di Álvaro Brechner racconta delle torture e delle condizioni di isolamento subìte da alcune di esse).

Un ruolo fondamentale nel Movimento fu svolto dalle donne combattenti. Prigioniere politiche, l'episodio di evasione carceraria avvenuto nel 1971 a favore della libertà di trentotto detenute - tra cui Edda Fabbri e Lucía Topolansky - rimase una vicenda memorabile di quel periodo repressivo e passò alla storia con il nome di Operación Estrela.

Un'altra pellicola, dal titolo Migas de pan (2016 - diretta da Manane Rodríguez), esplora il trauma e la memoria storica attraverso le testimonianze e la narrazione di una attivista, allora studentessa, arrestata e torturata dal regime.

Il MLN—Tupamaros si sciolse formalmente nel 1989, fondando el "Movimiento de Participación Popular (MPP)" ed integrandosi nella coalizione politica "Frente Amplio": attualmente questa colazione è al governo in Uruguay, raccogliendo nella sua storia l'eredità delle stesse lotte iniziate sessanta anni fa.

«O bailan todos,
o no baila nadie
»

in 8 days
Ex 51
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